La nostra Europa: tra federalisti e identitari.

15.07.2025
Carissimi lettori, in questo articolo vorrei porvi davanti a un bivio, una sorta di crocevia tra due ideologie che, fin dalla prima metà del secolo scorso, influenzano il nostro continente: il federalismo e l’identitarismo europeo.
Il federalismo europeo nasce nel 1941 dalle pagine di un testo scritto da due dissidenti del regime fascista, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi. Si tratta di un documento che riporta le parole di due uomini che, dietro le sbarre di una prigione situata sull’isola di Ventotene, sognavano un’Europa unita e democratica. Dalle loro parole, i federalisti europei hanno forgiato una definizione precisa: per "europeismo federalista" si intende un’ideologia che sostiene la creazione di una grande confederazione di Stati europei, costituita da un notevole numero di istituzioni sovranazionali, dotati di poteri autonomi ben definiti in materia di politica estera, economia, sicurezza, diritti e ambiente.
Secondo i federalisti europei, tra i principali obiettivi che il federalismo dovrebbe perseguire ci sono: 
1. la creazione di un governo europeo eletto democraticamente dai rappresentanti di ogni nazione;
2. il rafforzamento dei poteri del Parlamento Europeo, in particolare del potere legislativo e del potere di bilancio;
3. il superamento del diritto di veto, cioè il potere di bloccare una decisione o un provvedimento anche se sostenuto dalla maggioranza degli Stati membri;
4. la promozione di una maggiore solidarietà fiscale e sociale tra i vari Paesi, attraverso il rafforzamento della moneta comunitaria attualmente in uso, l’euro, ottenibile tramite l’abbassamento dei tassi d’inflazione.
In contrapposizione al federalismo europeo, fortemente sostenuto e legato al progressismo, troviamo un'altra corrente di pensiero più vicina al conservatorismo europeo: l’identitarismo. Questa corrente, nata attorno agli anni ’60, ha trovato terreno fertile in Francia grazie al movimento politico e culturale della *Nouvelle Droite* (Nuova Destra), fondato dal politico e filosofo Alain de Benoist. Agli inizi degli anni 2000, tale movimento ha lasciato spazio al *Bloc Identitaire* (Blocco Identitario), un gruppo composto da giovani ispirati da uno stile rivoluzionario, tipico della sinistra radicale.
Attraverso le varie testimonianze scritte e orali — discorsi, libri, volantini — è possibile delineare una definizione politica e scientifica di questa ideologia: l’identitarismo europeo è un’ideologia culturale e politica che pone al centro delle sue idee la difesa dell’identità etnico-culturale europea e la lotta contro la globalizzazione, intesa come un processo di integrazione economica progressiva e di libero scambio di merci e capitali, e contro il multiculturalismo, ovvero la spesso fragile coesistenza di varie culture ed etnie in uno stesso territorio.
Tra le fondamenta di questa ideologia troviamo: la salvaguardia delle radici giudaico-cristiane e greco-romane, il rifiuto dell’immigrazione di massa, l’opposizione all’integrazione federale dell’Unione Europea.
Alla luce di quanto sta accadendo da due anni a questa parte, non solo in Europa ma nel mondo intero, dove due guerre stanno seminando morte e distruzione, io, da europeo, non posso che definirmi identitario fino al midollo. Lo faccio in nome non solo della difesa dell’identità giudaico-cristiana, messa a dura prova dall’avanzare della cultura estremista islamica proveniente da Paesi in guerra, nei quali ebrei e cristiani vengono quotidianamente perseguitati e massacrati, ma anche della difesa della sovranità nazionale, costantemente minacciata da superpotenze imperialiste come gli Stati Uniti d’America, sempre pronti a calpestare la sovranità di altri Stati in nome dei propri interessi economici e strategico-militari, basti pensare alla crisi di Sigonella.
Concludo dicendo che sono orgoglioso, in quanto europeo, delle mie radici giudaico-cristiane e della mia bandiera, il tricolore, che nessun Paese e nessuna moneta calpesteranno mai in mio nome. Esprimo, infine, la mia più profonda vicinanza a tutti gli ebrei e ai cristiani perseguitati dal terrorismo islamico.
© 2024 Dario Saralvo. Tutti i diritti riservati.
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